Il nostro progetto

Le comunità di piccole dimensioni sono chiamate a perseguire il ben-essere in una logica di eco-sostenibilità delle infrastrutture materiali, ma anche immateriali. Sarà sempre più importante lavorare in modo cooperativo sulle condizioni capaci di dare sostegno culturale, sociale ed economico alle famiglie, potenziando i servizi per le fasce deboli, per i giovani e gli anziani, senza dimenticare l’ambiente urbano.

Il progetto intende consolidare il grande patrimonio ricco di cultura, identità e tradizioni locali, nella convinzione che la valorizzazione del bello e di quanto insieme costruito sia un atto collettivo generativo e rigenerativo. In fondo l’emergenza sanitaria, conseguenza della pandemia, ha lasciato un importante insegnamento: la resilienza che ha permesso il fronteggiamento, è stata sostenuta dai legami comunitari.

 

“Porte aperte” perché le porte sono sempre state i punti di accesso alle terre di mezzo, il confine tra interno ed esterno… ed oggi non sono solo più quelle delle “mura” cittadine, delle case delle famiglie o  dei caselli stradali. Porte sono anche i punti di accesso delle nuove vie di comunicazione digitale.

Il portale intende creare uno “spazio aperto”, un luogo dove lo scambio intergenerazionale e interculturale sia il perno della condivisione dei saperi e delle esperienze di cittadinanza a partire dal protagonismo di chi abita i territori, in una logica di comunità educante e di reale inclusione.

 

La narrazione come evento di comunità

La narrazione rappresenta il nostro modo di relazionarci al mondo, di dare senso alle cose e alle vicende della vita. La nostra stessa esistenza viene percepita come un’unica grande storia della quale siamo i protagonisti, ma che si arricchisce di personaggi, di episodi, di situazioni che si dipanano lungo la matassa del tempo in successione cronologica. Il grande Libro della Vita racconta la nostra storia e al contempo ci fornisce la chiave di lettura per interpretare il mondo che ci circonda.

La narrazione pertanto non è solo raccontare qualcosa a qualcuno, ma soprattutto a noi stessi. La narrazione è anche uno strumento per costruire insieme significati comuni, per creare ponti tra individui diversi, una tenda comune in cui ri-conoscerci come simili anche nelle nostre differenze.

Raccontare è raccontarsi: è dire qualcosa a qualcuno, dargli qualcosa di nostro. Parimenti è ricevere qualcosa da qualcuno, accogliere una parte di lui.

Il racconto è forma di valorizzazione delle differenze (di etnia, di età, culturali, religiose, politiche, sociali, economiche) e di cambiamento. Se ogni progetto è un percorso che promuove una evoluzione, la narrazione è un processo che non solo documenta, ma aiuta tutti gli attori a prendere coscienza di questo mutamento individuale e collettivo (Daniele Goldoni).